“LA DECIMA MUSA”
C’è una musa che mi tiene sempre d’occhio,
è molto attenta e mai che si distrae.
È cauta e puntuale come il grillo di Pinocchio.
Di quest’essere conosco solo il suo parlare:
poche parole e sempre sussurrate.
Non mostra il viso ma sa come farsi notare.
Interviene sempre con ragione e mai è casuale.
Non sentenzia e non condanna,
pur essendo intransigente più di un tribunale.
È una voce che comunica solo con bisbigli;
lo fa con tatto e discrezione:
indica vie, dà pareri e a volte anche consigli.
Non è madre, non è figlia né parente alla lontana,
fa quello che un amico deve fare:
lanciar parole, e non frecce come fa la dea Diana.
Di solito si mostra saggia e argomenti ne ha molti.
Un po’ giudice e un po’ consigliera,
mette in guardia sull’agire quando i fini sono stolti.
Non ha peli sulla lingua e non cura l’apparenza.
Parla con garbo e perseveranza.
Chiede conto di azioni che han creato sofferenza.
Mi disturba ed è severa quando pretende spiegazioni.
Vuol conoscere il necessario,
o il motivo superiore che giustifichi certe azioni.
Nemmeno tace un malinteso, è suo mestiere farlo.
Lo comunica all’orecchio piano,
e se deve evitare un danno è tenace come un tarlo.
Mi rattrista quando richiama con sermoni e affondi.
E c’è un rischio a non darle retta:
sa lasciar segni nell’anima che son molto profondi.
È la Coscienza ed è vano ignorare il suo"cantare":
lei non può tacere un disappunto.
Per non sentirla basta non darle motivo di fiatare.
F.C.
Nessun commento:
Posta un commento
Se ti fa piacere, lascia un commento: in futuro mi aiuterà a migliorare i miei propositi.